Prezioso e leggendario sono queste le due parole che ci vengono in mente per descrivere la storia o il mito del fiore di Zafferano.
L’origine etimologica del nome è da riferirsi quasi con certezza alle parole persiane e arabe (zaâfara e za’farān) che identificano rispettivamente fiore con stigmi d’oro o semplicemente il colore giallo.
Certo è che il fatto che ci sia una traduzione del tutto simile in moltissimi paesi del globo rende l’idea di quanto questa spezia abbia trovato casa ed utilizzo in qualsiasi parte del mondo.
La leggenda mitologica che esiste sempre laddove si parla di qualcosa che abbia delle proprietà miracolose, narra che il giovane Croco, innamorato della ninfa Smilace, venne punito dagli dei per questo amore e trasformato in un fiore i cui filamenti rappresentano il profondo sentimento nato tra i due, ma non è tutto: esiste anche una seconda leggenda.
Mercurio colpì con un dardo il giovane amico in modo casuale ed involontario e per ricordare il malcapitato decise di tingere il fiore del colore rosso del suo sangue.
In ogni caso, mitologia o meno, è vero che il fiore di zafferano è largamente citato in molti riferimenti religiosi, artistici o letterari: dal Cantico dei Cantici, ad Omero, da Virgilio ad Ovidio o nei papiri egiziani.
Tale riconoscimento è sia dovuto alla bellezza intrinseca del fiore che all’utilizzo che se ne faceva in svariati ambiti che ancora oggi si sono tramandati e perfezionati.
Gli antichi romani sfruttavano i petali dei fiori per anticipare il passaggio degli imperatori oppure scioglievano gli stimmi nel vino per trarne un composto per profumare i capelli o gli ambienti.
Ma dove viene coltivato per la prima volta lo Zafferano ? Con precisione non vi è risposta a tale quesito ma solo ipotesi.L’Utilizzo molto antico nelle popolazioni del mediterraneo orientale lasciano suppore che siano esse depositarie dell’originaria coltivazione ma una cosa è certa fu oggetto di commercio prezioso con il quale Arabi, Romani ed Egiziani realizzarono autentiche fortune.
Gli utilizzi sono stati da sempre vari e molteplici: in cucina per insaporire cibi e bevande, nella medicina per lenire le ferite delle battaglie o nella cosmesi per profumare vestiti e corpo anche per la natura afrodisiaca che gli si attribuisce.
Con la caduta dell’Impero Romano lo zafferano cessò di essere al centro dei commerci dell’epoca e la ripresa avvenne grazie agli arabi che lo esportarono particolarmente in Spagna dove ancora oggi la diffusione è enorme.
Ad oggi sono varie le piante appartenenti alla famiglia del crocus sativus ma l’unica commestibile deriva dalla coltivazione in quanto esistono specie selvatiche altamente velenose e nocive per l’uomo.
La magia del fiore di zafferano ancora oggi affascina e rende ancor più preziosa la sua storia e la sua…leggenda.